Le aree

L’Arenella ed il rapporto tra i due porti, il lungomare e la spiaggia

Temi di progetto emergenti:
-riqualificazione del porto
-accessibilità/pedonalizzazione
riqualificazione del waterfront
rilettura area ex Ospizio marino

Breve descrizione
L’origine della borgata è naturalmente legata alla presenza della tonnara, esistente fin dal XIV secolo. Nella prima metà dell’Ottocento l’edificio viene acquistato dai Florio, che pur continuando l’attività produttiva, trasformano la tonnara in una prestigiosa dimora, affidando il progetto all’architetto Carlo Giachery che realizzerà la famosa torre dei “quattro pizzi” in stile neogotico. Il nucleo della tonnara si sviluppa tra la piazza tonnara e il fronte a mare, con le abitazioni dei pescatori che si sono sviluppate parallelamente alla linea di costa. Storicamente questo è anche il luogo della nascita della grande stagione balneare a Palermo, inaugurata dai Borbone, che fecero realizzare in corrispondenza dell’attuale ospedale Enrico Albanese la loro casina reale e individuarono in una grotta del litorale roccioso il cosiddetto “bagno della regina”. L’area di progetto è interessata dalla presenza dell’Ospedale Enrico Albanese, ex Ospizio marino, nata sulla scia delle molte iniziative che a fine ottocento vedevano la realizzazione sulla costa di sanatori dove sperimentare i benefici elioterapici e talassoterapici della presenza del mare.

Criticità e potenzialità dell’area
Il porticciolo dell’Arenella si trova oggi a fare i conti con le necessità di una riqualificazione che deve tenere in considerazione la presenza totalizzante del molo turistico e i conflitti con gli usi del molo dei pescherecci. Aldilà delle necessità intrinseche dell’edificio della tonnara è il rapporto originario con il mare (e l’accessibilità ad esso) che va ripensato. Discorso analogo merita il waterfront della borgata vera e propria, che va riqualificato nel suo rapporto con la piccola strada esistente di accesso e con il mare stesso. Grande attenzione dovrà essere posta nel riallacciare piazza Tonnara con la borgata vera e propria, e nel rapporto non risolto tra l’area dell’edilizia storica e i massicci interventi di edilizia popolare che a ridosso di questa sono stati nel tempo insediati.
Infine è necessario porre l’attenzione alla grande area dell’ex Ospizio marino, che per posizione sul mare e sul molo dell’Arenella e per caratteristiche intrinseche di degrado va ripensata nelle sue potenzialità di luogo portatore di storia e di contenitore di nuove funzioni e servizi urbani.

L’ambito di progetto 1 – l’Arenella


Il lungomare che fronteggia la chimica Arenella ed il cimitero dei Rotoli

Temi di progetto emergenti:
-Archeologia industriale
-compatibilizzazione delle attività cantieristiche
-riutilizzo delle aree libere
-accessibilità/pedonalizzazione

Breve descrizione
L’area di progetto si estende lungo il tratto di mare che inizia dalla ex fabbrica della chimica Arenella (dalla via della Barca) ed arriva fino al confine della borgata di Vergine Maria ovvero fino al tratto di mare antistante il cimitero dei Rotoli. L’area peraltro è già stata oggetto di progetti da parte del comune la cui fattibilità si è spesso scontrata con difficoltà economiche. La fabbrica, degli inizi del ‘900, nacque come succursale della ditta tedesca Gondelberg e produceva acido citrico. Negli anni ’30 la fabbrica arrivò a dare lavoro ad oltre 350 operai. Dopo l’acquisizione da parte dell’IRI nel 1936 e, soprattutto, a seguito dell’invenzione di sistemi alternativi perla produzione dell’acido citrico la fabbrica conobbe un lento ed inesorabile declino, che portò alla definitiva chiusura nel 1965. Gli edifici, in pessime condizioni, sono di pregevole fattura caratterizzati da una forte impronta modernista. Oggi l’uso prevalente dell’area è costituito dal rimessaggio barche e da attività legate alla nautica, nonostante ciò l’area è prevalentemente inutilizzata. Continuando verso Nord, in direzione della borgata di Vergine Maria si ha un diradamento dell’edificazione e la linea di costa è prevalentemente occupata da depositi di materiali edili e da ulteriori aree di rimessaggio per le barche. Peraltro il mare resta sostanzialmente invisibile dal lungomare Cristoforo Colombo a causa della cortina occupata dai numerosi operatori legati al contermine cimitero dei Rotoli. In corrispondenza della struttura cimiteriale, nella parte più a nord dell’area si incontra un consistente nucleo di edeilizia abitativo caratterizzato da villette servite a pettine dalla strada di lungomare.

Criticità e potenzialità dell’area
L’area della chimica Arenella è un interessantissimo complesso di archeologia industriale di proprietà comunale che l’ha acquistata nel 1996. Tale condizione proprietaria può costituire una notevole risorsa nel disegno di strategie di project financing essendo una forte leva di contrattazione da parte dell’amministrazione comunale nei confronti dei capitali privati.
Il principale tema che si impone nelle attività di progettazione riguarda la riconquista visuale del mare dalla strada principale che collega le borgate marinare di Palermo: il lungomare Cristoforo Colombo. L’area oggi è caratterizzata da una notevole presenza di elementi di archeologia industriale che vanno ripensati e rimessi in valore eliminando i conflitti tra le attività navali ancora esistenti e la necessità della riqualificazione del complesso della chimica Arenella. L’occasione della riconquista del mare è un ulteriore spunto che potrà dimostrarsi in gradi di attrarre investimenti in un’ottica di project financing ritrovando laddove possibile percorsi e connessioni nuove che rendano possibile l’accesso alla linea di costa anche in quest’area a cavallo tra le due borgate dell’Arenella e di Vergine Maria. La particolare vicinanza delle pendici di Monte Pellegrino alla linea di costa in quest’area offre ulteriori spunti per pensare una trasformazione potenziale dell’area che dovrà essere approfondita nel workshop.


L’ambito di progetto 2 – il lungomare tra la ex Chimica Arenella e il cimitero dei Rotoli



Vergine Maria, il molo del porto mai compiuto, le spiagge ed il fronte a mare.

Temi di progetto emergenti:
-riqualificazione delle aree di contesto del molo e della tonnara
-accessibilità/pedonalizzazione
riqualificazione del waterfront
interventi su archeologia industriale

Breve descrizione
La borgata di Vergine Maria è nata attorno alla Tonnara detta di “Nostra Donna del ruotolo” e oggi conosciuta come tonnara Bordonaro, edificata nel XIV secolo su questa punta estrema della costa palermitana a ridosso delle pendici del Monte Pellegrino. L’edificio, assieme alla tonnara dell’Arenella e a quella non più esistente di Mondello, costituiva il sistema delle tonnare della costa nord. Il luogo, oltre che per la pesca del tonno, aveva una importante funzione di avvistamento, come la vicina torre del Rotolo. La borgata si è sviluppata ed est della tonnara, nello spazio limitato tra le pendici del monte e la linea di costa. Negli ultimi decenni del secolo scorso, così come è avvenuto per numerosi luoghi della costa sud, anche il litorale a nord della borgata è stato oggetto di discariche di detriti e rifiuti che ne hanno modificato la conformazione e ne hanno decretato l’inquinamento ambientale.

Criticità e potenzialità dell’area
Aldilà delle intrinseche esigenze di riqualificazione dell’edificio della tonnara, è la situazione di contesto che va posta in attenzione, riqualificando le aree attorno al molo e alla piazza. Quest’ultima versa in un notevole stato di degrado aggravato dalla presenza rumorosa, inquinante e pericolosa per l’incolumità degli abitanti dell’unica strada di percorrenza e arrivo alla borgata. L’area di capannoni industriali che si trova tra la borgata ed il cimitero dei Rotoli va ripensata con l’obiettivo di accogliere servizi e funzioni che migliorino la qualità complessiva della borgata stessa. Tema significativo, infine, è la rilettura del waterfront della borgata.

L’ambito di progetto 3 – La borgata di Vergine Maria



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